L’indagine. Gioco d’azzardo, debiti già a 14 anni

16 Giu 2023 - 18enni, Adolescenti, Casa del Giovane, Dialoghi, Dipendenze, Disagio Giovanile, Emergenza Educativa, GenitoriFateAttenzione, GIOCO D'AZZARDO, Giovani

L’indagine. Gioco d’azzardo, debiti già a 14 anni

AVVENIRE | Attività sociale di grande diffusione, ma considerata da molti (a torto) priva di conseguenze negative. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento, sia dell’offerta che delle modalità, del gioco d’azzardo in Italia e sembrano aumentate le persone che riportano comportamenti patologici. Tuttavia le stime di prevalenza del fenomeno, i determinanti sociali e psicologici del DGA (Disturbo del gioco d’azzardo), sono ancora poco noti.

Per questo, come da richiesta avanzata oggi nel convegno organizzato a Roma da Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) e dalla campagna Mettiamoci in gioco, il governo deve rendere disponibili, tramite l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), i dati sul consumo di slot e vlt (videolottery).

Nell’incontro, le organizzazioni hanno chiesto nuovamente alle istituzioni una legge di regolamentazione del settore. Tra le richieste, inoltre, c’è la riattivazione dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, il mantenimento del fondo nazionale di prevenzione e cura e la garanzia, a livello regionale, dell’attuazione dei piani di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo.

I dati sulle organizzazioni del CNCA

Nel corso del convegno, il CNCA ha presentato un’indagine sui servizi offerti dalle proprie organizzazioni socie. Sono 37 gli enti associati alla Federazione che svolgono attività in ambito DGA, 25 di essi partecipano ai tavoli regionali sul DGA, 23 attuano progetti previsti nel piano, 4 partecipano solo al coordinamento del piano e 6 attuano i progetti e partecipano al coordinamento. Tra le 23 organizzazioni che svolgono attività di trattamento, 10 gestiscono servizi residenziali (di cui 6 comunità terapeutiche dedicate) e 4 dei moduli residenziali. Queste le principali prestazioni erogate: ciclo di colloqui motivazionali (18 enti), gruppi di auto-aiuto (8), gruppi psico-educazionali con facilitatore (18), gruppi terapeutici (14), gruppi per familiari (8), gruppi in trattamento misto, familiari e giocatori (3). Le attività di trattamento vedono coinvolti 129 operatori e gli educatori sono la figura professionale prevalente con un numero medio di 2 per servizio. Per quanto riguarda invece i 24 gruppi che svolgono attività di prevenzione, sono 151 gli operatori coinvolti, sempre con gli educatori come figure prevalenti. Tutte le organizzazioni mappate hanno rapporti consolidati con il territorio, in particolare con Asl, Enti di terzo settore, comuni, regioni e province, scuole.

I dati del gioco d’azzardo nel Lazio

Durante il convegno è stata presentata anche una ricerca, realizzata dal Dipartimento di epidemiologia SSR Lazio-ASL Roma 1, sul rischio di DGA nella Regione Lazio. Risulta un numero più elevato di esercizi ad alta concentrazione di new slot e vlt nelle zone ad alta deprivazione sociale. Gli esercizi sono distribuiti in maniera uniforme ma quelli più grandi, come bingo e sale giochi, si trovano perlopiù nelle zone deprivate e vicine alle grandi arterie di percorrenza come Casilina, Flaminia, Aurelia, Cassia, Appia, Pontina e sul litorale laziale e romano, al fine di facilitarne il raggiungimento. Particolarmente rilevante risulta la concentrazione nell’area corrispondente alla città di Latina.

L’età media di primo approccio al gioco è di 27,6 per gli uomini e di 43,5 per le donne. Questo è quanto emerge sulla base dei dati relativi a 771 pazienti (82% uomini) raccolti dal Sistema informativo regionale sulle dipendenze. L’età media di gioco continuativo è di 31,8 per gli uomini e 46,7 per le donne. Le donne risultano utilizzare meno le new slot/vlt ma, invece, giocare più con lotterie istantanee e gratta e vinci. La proporzione di donne sole (vedove o separate) è quasi doppia rispetto agli uomini. Aspetto allarmante è anche la situazione debitoria in cui versa il 77% del campione. In particolare il 7,8% di coloro che hanno tra i 14 e 25 anni dichiara di aver contratto debiti con usurai. Su 552 pazienti, il 27,70% ha contratto debiti con le finanziarie (9,4% i giovani), il 30,30% con soggetti privati (29,7% i giovani), il 19,60% con le banche (3,1% i giovani), il 3,60% con gli usurai.

Infine, la ricerca evidenzia che se la proporzione di giocatori a rischio di DGA è pari all’1,7% nella popolazione generale, tra i pazienti dei Centri di salute mentale le percentuale sale all’8,8%, da un’analisi dei dati relativi a 1780 pazienti in carico presso tali strutture nel Lazio. Per questo CNCA e Mettiamoci in gioco sottolineano che sarebbero necessari accordi tra i centri di salute mentale e i SerD (Servizi delle dipendenze).


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  Scrivimi su WhatsApp!